I cinque castelli più belli della provincia di Rimini

La Romagna: Rocche, Castelli e le sue nobili famiglie

In questo articolo andremo alla scoperta di 5 incantevoli Castelli della provincia di Rimini.
La Romagna è una regione ricca la cui storia si lega a quella di alcune famiglie nobili che durante i secoli passati governarono questa terra.
Famiglie come quelle dei Guidi e dei più noti Malatesta.
Per anni questi e altri casati dominarono l’area romagnola. Costruirono castelli e rocche per sottolineare il loro potere e difendersi da eventuali attacchi nemici.
Qui di seguito una nostra selezione dei cinque castelli più belli della provincia di Rimini che si possono visitare, magari facendo un bel tour in e-bike.
Partiamo insieme alla loro scoperta:

I 5 castelli più belli della Provincia di Rimini:

1 FORTE (SAN LEO)

Cominciamo la lista dei castelli più belli di Rimini dalla località di San Leo, dove possiamo trovare una delle fortezze più belle ed imponenti di tutta la Romagna.
Questa zona era nota fin dall’antichità per la sua conformazione geografica.
L’altitudine e la parete a strapiombo erano caratteristiche perfette per una fortificazione.
Il primo edificio che venne costruito era completamente diverso da quello attuale.
Si trattava infatti di un forte romano che nell’alto medioevo entrò nelle mire di Goti, Franchi e Longobardi.

La contesa dei Montefeltro e dei Malatesta

Più tardi fu oggetto di contesa dei Montefeltro e dei Malatesta: le due famiglie si alternarono nel dominio di San Leo fino al 1441.
Quello fu l’anno in cui Federico da Montefeltro decise di assediare la rocca per porre fine una volta per tutte alla diatriba tra le due famiglie.
Sempre Federico commissionò all’ingegnere Francesco di Giorgio Martini i lavori di ampliamento e modernizzazione della struttura con lo scopo di renderla confacente alle esigenze belliche dell’epoca.
Infatti proprio in questo periodo venne introdotto l’uso massiccio delle armi da fuoco.
In seguito Cesare Borgia, forte dell’aiuto del Papa, conquistò San Leo che entrò sotto il dominio della Chiesa per un breve periodo per poi tornare sotto i Montefeltro fino al 1527 quando i Della Rovere vi si insediarono definitivamente.
Nel XVII secolo il forte divenne un carcere e mantenne tale funzione fino agli inizi del 900.

La rocca di San Leo, esempio di arte

La rocca di San Leo è un esempio di arte architettonica militare perfettamente insediata all’interno di un contesto naturalistico, lo stesso poeta Pietro Bembo la definì come un punto d’incontro tra arte e natura.
Oggi il castello è stato ripulito dalle sovrastrutture aggiunte in epoca ottocentesca e si manifesta in tutto il suo splendore rinascimentale.
Al suo interno è possibile visitare una pinacoteca ed un museo d’armi.

2 CASTEL SISMONDO (RIMINI) 

Al secondo posto dei 5 castelli più belli di rimini troviamo il castello simbolo del potere dei Malatesta, situato nel centro storico di Rimini, Castel Sismondo!
A volerne la costruzione fu Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini dal 1432 al 1468, che voleva un una sede per la corte e per la guarnigione.
A supervisionare i lavori fu chiamato in causa pure Filippo Brunelleschi tenuto in grande considerazione da parte di Malatesta che, da vero mecenate, amava circondarsi dei migliori artisti.
In realtà il vero architetto e coordinatore del cantiere fu lo stesso Sigismondo che fin da subito aveva ben in mente che tipo di costruzione realizzare.
La sua idea prevedeva qualcosa che avesse lo scopo di esprimere forza militare e che rappresentasse la supremazia del signore sulla città riminese.

Il castel Sismondo secondo Sigismondo Malatesta 

Il castello venne costruito sulla base di più strutture preesistenti troppo anguste e piccole per Sigismondo.
Infatti, le fece demolire risparmiando il palazzo maggiore attorno, nel quale fece costruire il nuovo edificio.
Quest’ultimo venne dotato di fortificazioni rinforzate adatte alle più recenti esigenze belliche.
Fossato, innalzamento del muro di cinta e nuove torri furono “dettagli” che resero il complesso molto funzionale e innovativo.
L’ingresso che da sulla città è ornato dallo stemma di Sigismondo che è anche quello più famoso dei Malatesta, uno scudo con bande a scacchi sormontato da un elmo a forma di elefante crestato e da una rosa a quattro petali.

La Funzione del castello a seguito della decadenza dei Malatesta

Con la decadenza della famiglia Malatesta il castello perse la funzione di dimora per ricoprire solo quella militare, subì delle modifiche e dei restauri con la dominazione veneziana.
Nel 1800 divenne caserma dei carabinieri e gradualmente vennero distrutte le cinta murarie, riempito il fossato e distrutta la terza torre.L’ultimo ruolo che ricoprì fu quello di prigione fino al 1967.
Al suo interno il palazzo è diviso in quattro parti: il corpo centrale, il palazzo d’Isotta (moglie di Sigismondo), il cortile e il maschio che è la parte più bella costruita su due piani collegati tra loro.
Negli ultimi anni sono stati fatti dei progetti di rivalutazione della struttura e dell’ambiente circostante per dare al castello il posto che merita nel centro storico di Rimini. Insomma una vera chicca da non perdere!  

3 ROCCA DEL SASSO (VERUCCHIO) 

Cambiamo zona e andiamo a Verucchio, un piccolo comune dell’entroterra romagnolo, dove ancora una volta i Malatesta hanno lasciato il loro segno.
Sigismondo Malatesta, non accontentandosi di un solo castello, ne fece edificare un altro, proprio durante la costruzione del castello riminese.
Questa volta scelse una località completamente diversa da cui era possibile tenere sotto controllo l’area che va dall’Adriatico alle prime cime dell’Appennino.
Anche qui operò su una struttura già esistente, un castello le cui prime notizie risalgono al X sec. e che Malatesta fortificò e ampliò nel 1449.

Non solo i Malatesta

Non fu sempre proprietà dei Malatesta, infatti, dopo la sconfitta della famiglia da parte dei Montefeltro, Verucchio passò sotto il dominio dello stato della Chiesa che in seguito donò il castello alla famiglia Medici.
Famoso è il richiamo a Ippolita, vedova di un nobile imparentato con i Medici e figlia del principe Costantino di Macedonia, che vi regnò in pace e prosperità per trent’anni.
Il figlio d’Ippolita, Alberto Pio da Carpi V duca di Verucchio, restituì il castello alla Chiesa sotto la quale rimase fino all’unità d’Italia.
Oggi il castello è usato per mostre, eventi culturali e convegni. 

 

4 ROCCA MALATESTIANA (MONTEFIORE CONCA) 

Se vuoi allontanarti dalla Riviera e spostarti nell’entroterra romagnolo, per l’esattezza nella valle del Conca, t’imbatterai in un paesino molto caratteristico.
Stiamo parlando di Montefiore che in passato ricoprì il ruolo di capitale medievale dell’area sotto il dominio malatestiano.
La sua posizione strategica permette una bellissima panoramica che va da Fano fino a Ravenna e viene considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Il castello venne costruito all’incirca nel 1300 per volere dei Malatesta e rimase sotto il loro dominio fino al 1458 quando venne conquistato dai Montefeltro.
In generale si può dire che la rocca fu oggetto di contesa da parte di diverse famiglie in particolare tra il XV e XVI secolo.

La sua Funzione e i recenti restauri

La sua funzione originaria era di tipo difensivo e solo in seguito venne riconsiderata come residenza e quindi abbellita e ristrutturata architettonicamente da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel XV secolo.
Le ricerche archeologiche hanno portato alla scoperta di numerosi reperti di vario genere che ci danno informazioni circa la versatilità di questo edificio.
Negli ultimi anni sono stati attuati dei progetti di restauro da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio dell’Emilia-Romagna.
I restauri hanno reso possibile il consolidamento della struttura al fine di una sua completa fruizione da parte di visitatori e turisti.
A seguito dei lavori si sono scoperte importanti sezioni e sale della struttura ricche di reperti artistici come la sala dell’imperatore.

La storia d’amore di Costanza e Ormanno

Montefiore e in particolare il castello hanno custodito una delle storie d’amore più belle della zona romagnola quella tra Costanza Malatesta e Ormanno.
La giovane Malatesta, rimasta vedova dopo 7 anni di matrimonio, s’innamorò di un cavaliere di Alta Alemagna di nome Ormanno.
I due diedero inzio cosi ad una relazione clandestina duratura nel tempo.
Sfortunatamente vennero scoperti da Galeotto Malatesta che, rancoroso nei confronti della nipote Costanza, assoldò un sicario per uccidere i due amanti e seppellire per sempre questa storia d’amore.
Montefiore costituisce uno dei tanti siti storici romagnoli e aspetta soltanto di essere visitato. 

 

5 CASTELLO DI AZZURRINA (MONTEBELLO) 

Ecco giunti alla fine dei 5 castelli più belli della provincia di Rimini.
Al quinto posto, non per minor importanza, troviamo il borgo Montebello di Torriana.
Sulle sue cime sorge il Castello di Azzurrina, appartenuto alle famiglie Malatesta e Guidi.
I signori di Romagna, i Malatesta, s’impegnarono subito in una ristrutturazione che prevedeva un ampliamento e una massiccia fortificazione al fine di rendere la struttura inespugnabile.
In seguito, nella seconda metà del quattrocento, venne consegnato alla famiglia Guidi da parte della Chiesa come ricompensa per aver combattuto e sconfitto i Malatesta.
Il castello presenta chiaramente aspetti medievali (prigioni, passaggi segreti e il mastio stesso) e aspetti più rinascimentali (gioielli, ritratti, cassapanche nuziali).

La leggenda del Fantasma di Azzurrina

In realtà ciò che nel tempo gli ha regalato fama e notorietà è la storia/leggenda di Azzurrina, personaggio avvolto dal mistero.
La leggenda fa riferimento alla figlia di Uguccione di Montebello, feudatario di Montebello di Torriana.
La bambina era albina e veniva costretta dalla madre a tingersi i capelli di nero per evitare le dicerie della gente.
Tuttavia essendo i pigmenti della tinta naturali ed essendo i capelli albini difficili da trattare, il risultato era una sfumatura bluastra che si estendeva su tutta la chioma.
Da qui le deriva il soprannome “Azzurrina”.
La bambina non lasciava mai il castello e proprio nel giorno del solstizio d’estate, mentre infuriava un temporale, sparì improvvisamente e il suo corpo non venne mai trovato.
Da quel momento la leggenda narra che ogni cinque anni il 21 giugno il fantasma della bambina torni nel castello e faccia sentire la sua voce.

 

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Questi sono i 5 castelli della provincia di Rimini assolutamente da non perdere!
Se leggere questo articolo ti ha incuriosito, parti alla scoperta di uno di questi magici posti così ricchi di storia e cultura.
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